Presentazione

Le opere raccolte in queste pagine ci pongono di fronte alla storia di un incontro: quello di Arianna Cox con l'arte pittorica. In tutte le fasi di questa esperienza, la ricerca si caratterizza per la costante volontà di apprendimento tecnico di un'arte cui non viene negata anche la possibiltà di costruzione estetica.

L'esito è quello di una pittura in continuo divenire, dove l'elemento figurativo delle prime opere lascia spazio ad una riflessione sulla dimensione dell'essere in cui non c'è alcuna intenzione di discernere le sue verità, ma si limita a raccontare le possibilità delle relazioni umane.

Esiste pure una circolarità espositiva che si avverte soltanto concependo le opere nel loro insieme. A prima vista, esse, appaiono come tessere disincastrate di un puzzle, il cui significato sembra esaurirsi nella semplice realtà oggettuale rappresentata ma che, in realtà, le rende parte di un solido impianto narratologico in cui la pittura si fa

poetica dell'incontro: i due bicchieri brindanti lasciano immaginare le vite intrecciate di chi li sorseggia, la bottiglia di champagne segna il momento beneaugurante di una festa. Così la tavola della triade equina diventa simbolo dell'incontro con quella parte interiore di noi che spinge per esprimersi ed affermarsi in totale libertà.

A questo punto una porta chiusa. entrando si ha subito l'impressione di una pittura più consapevole, più complessa nelle intenzioni e in ci il tratto pittorico ha acquisito maestria e precisione lasciando inalterata la scelta dei colori metallizzati che conferiscono alle figure un effetto satinato, morbido e sensibile alla luce che lo riflette. Siamo com circondati da persone, rappresentate quasi sempre senza volto, senza tratti identitari che non permettono alcuna categorizzazione, ma rapiscono lo sguardo aprendolo all'immaginazione. Possiamo intravvedere parti di noi, storie , relazioni, separazioni, amicizie, inimicizie, amori, passioni di ogni genere e di ogni età in quei personaggi senza ruolo sociale. Su di loro possiamo

formulare ipotesi, sviluppare intuizioni, farli intrecciare nella fantasia senza mai risolverli in una verità assoluto. Simo di fronte ad un Pirandello "Così è (se vi pare)", dove ogni pensiero diventa dubbio e dunque possibilità del contrario. Dove la via non è unica o univoca, dove non c'è mai solitudine nell'affrontare l'avventura della vita perchè quanto meno si può essere in due. Da qui il senso della Trilogia tutta al femminile che rappresenta la donna adulta che si fa bambina nel duplice rapporto con se stessa e con i propri sogni. In ultimo le tavole a matita: esercitazioni, appunti, bozze finite. Sono l'espressione di tutto il lavoro di ricerca sulla rappresentazione del corpo umano e di pittura del vero la cui composizone richiama quella morandiana per scelta e accostamento delle forme rappresentate. La collocazione di queste opere restituisce la sensazione di ritrovarci nel cantiere in cui prendono forma le ispirazioni della Cox e in cui si imprimono i primi tratti essenziali dell'opera più organica che fin qui abbiamo è stata presentata.

                                                                                                                                              Francesco Penta  Critico d’arte